Progetto Bridge a Scuola – Atto Finale

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La coppia prima classificata e l’istruttore

Si è calato definitivamente il sipario sul Progetto “Bridge a Scuola”, effettuato nel corso dell’anno scolastico 2013/2014 da Christian Citraro, docente di scuola primaria e coadiutore scolastico della Federazione Italiana Gioco Bridge (FIGB), assieme ai suoi alunni di classe quinta della scuola primaria “Don Lorenzo Milani” di Poggio Grande (fraz. Castel San Pietro Terme – Bologna).

Sabato 10 maggio 2014 la classe quinta ha partecipato ad un Torneo Federale Interscolastico Open di Minibridge, organizzato presso la Scuola Primaria “Federico Fellini” di Rimini. I ragazzi hanno preso parte al torneo ottenendo un eccellente primo posto con la coppia M.B. e A.C. ed un lusinghiero quinto posto con la coppia E.B. e A.B. La giornata è in seguito diventata l’occasione per un’interessante visita didattica con le famiglie, alla scoperta della Rimini di origine romana.

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Da sx: Torneo Federale Open di Rimini; Torneo Scolastico della Don Milani

Il Torneo Federale era stato preceduto martedì 6 maggio da un Torneo Scolastico Mitchell, vinto dalle coppie S.T./E.R. (Nord/Sud) e N.V./E.C. (Est/Ovest), tenutosi nella sala polifunzionale della scuola primaria “Don Milani”, servito come verifica finale del percorso progettuale.

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Progetto Bridge a Scuola

La classe V della Scuola Primaria “Don Lorenzo Milani” di Poggio Grande, facente parte della Direzione Didattica di Castel San Pietro Terme (BO), ha fatto da apripista all’inedito Progetto “Bridge a Scuola”. Protagonisti assoluti i 20 alunni, che hanno partecipato con grande interesse ed entusiasmo alle lezioni, condotte dal Coadiutore Scolastico della Federazione Italiana Gioco Bridge, nonché docente di scuola primaria, Christian Citraro.

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1. Smazzate libere in classe

Il progetto si è svolto dal 4 novembre 2013 al 24 febbraio 2014, per un totale di 8 incontri settimanali di un’ora e mezza ciascuno in orario curricolare pomeridiano, durante i quali le ragazze ed i ragazzi hanno familiarizzato con le principali regole del Minibridge, articolato nel gioco della carta a senza atout, preceduto dalla semplice licitazione guidata tramite tabella decisionale.

Gli allievi si sono quindi cimentati con le classiche carte francesi, i board di gioco, gli score, le tabelle dichiarative, i contratti e le prese, veri e propri fondamenti del Contract-Bridge, il quale vanta radici antichissime, che affondano nel Whist, praticato in Inghilterra sin dal XVI secolo, passando per il Birich, analogo gioco di origini russe. Le lezioni sono state arricchite dall’utilizzo di specifici materiali tecnici e dall’ausilio della Lavagna Interattiva Multimediale in dotazione all’aula, per la proiezione di slide e l’impiego di coinvolgenti software didattici e di gioco.

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2. Smazzate libere in classe

Gioco di coppia per antonomasia, il bridge non è un semplice gioco di carte (come dire che il calcio, il basket o il tennis sono giochi con la palla) ma è un gioco “con le carte” che sviluppa valori come la socializzazione, l’aggregazione, l’amicizia, la solidarietà e la collaborazione, ma anche la capacità di analisi e di sintesi, di deduzione logica e razionalità, abilità e competenze indispensabili per migliorare le capacità di pensiero e le life skills. In Italia, al pari della dama e degli scacchi, il bridge è una disciplina sportiva associata al Coni ed ha da tempo sottoscritto col Ministero della Pubblica Istruzione un protocollo d’intesa che ufficializza la promozione del progetto “Bridge a Scuola”, consentendone l’attività scolastica a partire già dalla scuola primaria, attraverso la pratica del Minibridge.

Positivi i riscontri da parte dei docenti e dei genitori, in termini di interesse, impegno e partecipazione espressi dai ragazzi lungo tutto il percorso, il quale si concluderà martedì 6 maggio 2014 con un Torneo Scolastico a Sistema Mitchell e con la partecipazione della stessa classe al Torneo Federale Interscolastico Open di sabato 10 maggio 2014 presso la Palestra della Scuola Primaria “Federico Fellini” di Rimini.

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Laboratori A.S. 2013/2014

540d0-logo-dd-castel-s-pietro2La Scuola Primaria “Don Milani” di Poggio Grande, facente parte della Direzione Didattica Statale di Castel San Pietro Terme (BO), darà il via, durante l’Anno Scolastico 2013/2014, a due progetti ludici, ideati per le classi del plesso.

A curarli sarà il docente di scuola primaria e divulgatore ludico Christian Citraro, che avvalendosi della collaborazione delle docenti del plesso attuerà, lungo il corso dell’anno scolastico, i due distinti laboratori.

Le proposte ludiche riguarderanno, nell’ordine, le seguenti classi, secondo il presente calendario di massima:

I dettagli e le photogallery di ciascun laboratorio saranno pubblicati, rispettivamente, nei successivi post del “Blog” e nella sezione “Laboratori” del sito web HomoLudens.it.

Sports Days 2012

0f285-sportdays2012La Fiera di Rimini ha ospitato dal 26 al 28 ottobre la seconda edizione degli Sports Days, l’unica rassegna in Italia, organizzata dal CONI, che riunisce in un’unica sede l’intero movimento sportivo, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di promozione e comunicazione sul grande pubblico, presentare attività e calendari degli Organismi Sportivi, offrire corsi per la formazione e l’informazione degli operatori del settore, fornire nuove occasioni di comunicazione alle aziende che investono nello sport.
Grande affluenza da parte dei rappresentanti degli Organismi Sportivi, atleti e soprattutto sportivi, appassionati e famiglie, per un boom di visitatori che ha registrato un +105% rispetto alla prima edizione, arrivando a 64.277 presenze complessive. Ben 4.012 le società sportive accreditate, con il coinvolgimento di 64 Organismi Sportivi che hanno animato i 14 padiglioni di Rimini Fiera, per 3 giorni di eventi, convegni, gare, esibizioni, divertimento, attività fisica e voglia di stare insieme.
Presenti all’importante appuntamento tre dei quattro “Sport della Mente”: la Dama, gli Scacchi e il Bridge, da tempo Discipline Sportive Associate al CONI.
Tutti i dati dimostrano quanto gli sport mentali siano un movimento di assoluto rilievo non solo in ambito sportivo, bensì rivestano anche un’importante funzione, con progettualità rivolte al mondo delle scuole ed interventi su temi legati al sociale, all’inclusione e alla disabilità. Rimanendo in tema di scuola, negli anni ’90 il Ministero della Pubblica Istruzione ha sottoscritto con le succitate discipline degli specifici Protocolli d’Intesa, inserendole nell’ampia cornice del Progetto “Sport a Scuola”. Nel recente Protocollo d’Intesa del 21/09/2007 tra il Ministero della Pubblica Istruzione e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, considerando le tre discipline come associate al CONI, il MPI autorizza formalmente le scuole che lo richiedono a dar corso all’insegnamento della Dama, degli Scacchi e del Bridge per i propri alunni.
Ciascuna disciplina, presente autonomamente con un proprio spazio espositivo, ha svolto intense attività ludiche e promozionali.
La Federazione Italiana Dama, a seguito della clamorosa conquista agli ultimi World Mind Sports Games dell’oro e dell’argento con Michele Borghetti e Sergio Scarpetta e del bronzo femminile con Erika Rosso nella specialità della Dama Inglese (Checkers), continua l’opera di diffusione, coinvolgimento e pratica in numerose scuole a livello nazionale, con gli ottimi risultati del Progetto “Dama a Scuola”.
La Federazione Scacchistica Italiana, dopo il 15° posto a squadre alle ultime Olimpiadi degli Scacchi di Istanbul, si gode la strepitosa prestazione di Fabiano Caruana nel “Chess Masters Final 2012”, arrivato 1°/2° ex-aequo con Magnus Carlsen, battendo sia Carlsen che Aronian (rispettivamente numero 1 e 2 del mondo), successo che proietta Caruana ai vertici delle classifiche internazionali, con il 5° posto nel ranking mondiale. Costanti successi anche per la pratica degli “Scacchi a Scuola”, in assoluto la più gettonata.
La Federazione Italiana Gioco Bridge del pluripremiato Blue Team, vincitore di numerosi titoli mondiali ed europei e dei World Mind Sports Games del 2008, prosegue con successo l’attività didattica in ambito scolastico, grazie anche agli eccellenti risultati conseguiti nel progetto “Bridge a Scuola”, particolarmente a Rimini col Giocosport per le Scuole Primarie e i Giochi Sportivi Studenteschi per le Scuole Secondarie di 1° e 2° Grado.
Gli Sport della Mente sono ormai una realtà consolidata in campo scolastico, che innovative prospettive pongono come rinnovato centro d’interesse per alunni ed insegnanti.

– da AetnaNet del 29 Ottobre 2012
– da Sotto Le 2 Torri – Il Foglio di Bologna n° 37 – Ottobre 2012 – Pagina 34

World Mind Sports Games 2012

b5984-wmsg2012Dal 9 al 23 agosto si è disputata a Lille (Francia) la seconda edizione dei “World Mind Sports Games”, le cosiddette “Olimpiadi della Mente”, durante i quali si sono sfidati i maggiori esperti di queste discipline. L’evento è stato organizzato dall’International Mind Sports Association (IMSA), la “Federazione Internazionale Sport della Mente”, ricevendo il prestigioso patrocinio dell’UNESCO. L’IMSA riunisce le quattro Federazioni Internazionali della Dama (FMJD), degli Scacchi (FIDE), del Bridge (WBF) e del Go (IGF), articolate in 400 federazioni nazionali con circa 500 milioni di giocatori sparsi in tutto il mondo. La prima edizione, svoltasi a Pechino nel 2008, ha visto la partecipazione di ben 2763 atleti provenienti da 143 diverse nazioni.
Numerosi gli italiani in gara, molti dei quali si sono ben comportati, ciascuno in rappresentanza della propria federazione nazionale.

  • Dama: Strepitosa affermazione della squadra italiana coordinata dal direttore tecnico della FID (Federazione Italiana Dama) Daniele Bertè che conquista nella specialità della Dama Inglese (Checkers) un oro con Michele Borghetti e un argento con Sergio Scarpetta nel girone maschile (bronzo al turkmeno Durdyev) e un bronzo con Erika Rosso nel girone femminile (oro all’ucraina Chyzhevska e argento alla turkmena Bardieva); nella medesima specialità 5° posto di Matteo Bernini e 12° di Paolo Faleo, a dimostrazione di una schiacciante superiorità tecnica. Nella specialità della Dama Internazionale a cento caselle semilampo a squadre (Rapid Draughts) l’Italia (Loris Milanese, Daniele Macali, Walter Moscato) conquista un buon 7° posto (oro Russia, argento Olanda, bronzo Camerun), migliorandosi nel lampo a squadre (Blitz Draughts) ottenendo il 6° posto (oro Russia, argento Lituania, bronzo Olanda). Nel torneo blitz 20° posto per Milanese, 39° per Moscato e 48° per Macali (oro e argento ai russi Schwarzman e Getmanski, bronzo all‘olandese Boomstra). Nel torneo rapid 41° posto per Milanese, 44° per Macali e 62° per Macali (oro all‘olandese Boomstra, argento e bronzo ai russi Chizhov e Shalbakov). La World Cup di Dama Internazionale a tempo standard viene vinta dal russo Chizhov, seguito dal connazionale Schwartzman e dall’olandese Boomstra nel girone maschile, e dalla bielorussa Fedarovich, seguita dall’olandese Hoekman e dalla polacca Sadowska nel girone femminile. Nelle specialità minori dominano la solita Russia, l‘Ucraina e l‘Olanda.
  • Scacchi: Al Grand Palais de Lille, sede dell’evento, sono andati in scena tornei dimostrativi e simultanee con alcuni grandi maestri internazionali. L’appuntamento è rinviato a Istanbul (Turchia), dove dal 27 agosto al 10 settembre 2012 si disputeranno le “Olimpiadi degli Scacchi”, che vedranno protagonisti i migliori scacchisti mondiali. La Federazione Scacchistica Italiana (FSI) schiera la squadra maschile composta da Fabiano Caruana (campione italiano e attuale numero 8 del ranking mondiale), Sabino Brunello, Daniele Vocaturo, Michele Godena, Daniyyl Dvirnyy (capitano non giocatore Giulio Borgo, coach Arthur Kogan) e la squadra femminile formata da Elena Sedina, Olga Zimina, Marina Brunello, Mariagrazia De Rosa, Tiziana Barbiso (capitano non giocatore Lexy Ortega, coach Fabio Bruno). I campioni in carica da battere sono l‘Ucraina di Ivanchuk e la Russia di Kramnik.
  • Bridge: La sfortunatissima squadra italiana Open (Duboin, Madala, Zaleski, Bocchi, Sementa, Versace, capitano non giocatore Lavazza, coach Ortensi), vincitrice dell‘edizione del 2008, deve cedere il passo alla Polonia ai quarti per un misero punto (172-171), in un torneo che vedrà trionfare la Svezia (oro), seguita dalla Polonia (argento) e dall’outsider Monaco (bronzo) del tandem “Fantoni/Nunes”, coppia italiana numero uno al mondo, recentemente transitata dalla Federazione Italiana Giuoco Bridge (FIGB) ai colori del Principato. Nella sezione Women la squadra italiana (Vanuzzi, Ferlazzo, Manara, Olivieri, Rosetta, Golin, capitano non giocatore e coach De Falco) esce di scena agli ottavi contro l’Olanda (184-129), per la vittoria finale dell’Inghilterra (oro), della Russia (argento) e della Polonia (bronzo). I Senior (Battistoni, Bertolucci, Bettinetti, Ferrara, Massaroli, capitano Marino), protagonisti di una buona prestazione, vengono eliminati ai quarti dalla forte Francia (211-141); alla fine sarà oro per l’Ungheria, argento per gli Stati Uniti e bronzo per la Francia. Un pezzo di Italia finirà comunque sul podio, poiché nel torneo Transnational la brava Gabriella Olivieri della squadra Milner vincerà l’oro.
  • Go: Rappresentanti della Federazione Italiana Giuoco Go (FIGG) sono stati Emanuele Aliberti, Davide Bertok, Leonardo Dal Zovo, Anna Marconi, Vincenzo Sabato e Cesare Sassoli. Gli italiani hanno disputato i diversi tornei nelle categorie maschile, femminile, squadre e coppie miste, ad eccezione della categoria juniores. Taiwan ha dominato la manifestazione, aggiudicandosi ben 11 medaglie sulle 15 a disposizione. Nei tornei maschile e juniores podio interamente taiwanese con Yu-Cheng (oro), Nai-Fu (argento), Sheng-Chieh (bronzo) per gli uomini e Nai-Fu (oro), Cheng-Wei (argento), Hao-Hung (bronzo) per gli juniores. Nel torneo femminile si impone la taiwanese Hsiao-Tung (oro), seguita dalla giapponese Osawa (argento) e dalla canadese Yu (bronzo). Nel torneo a squadre oro e argento per Taiwan 1 e Taiwan 2, bronzo per Singapore. Il torneo coppie miste viene vinto dalla coppia giapponese Osawa/Nakasone (oro) seguiti dai soliti taiwanesi Lin/Hung e Lu/Lai (argento e bronzo). Gli azzurri non hanno raggiunto le vette della classifica ma si sono comunque ben comportati, in una disciplina ancora poco conosciuta in Italia: nel torneo maschile 63° Sabato, 73° Sassoli, 74° Dal Zovo, 75° Bertok, 78° Aliberti; nel torneo femminile 36° posto di Marconi; nel torneo a squadre 16° posto nel gruppo A per Italia 2 e 14° posto per Italia 1 nel gruppo B; nel coppie miste 10° posto per Marconi/Bertok nel gruppo B.

Appuntamento al 2016 in Brasile, per la terza edizione della manifestazione.

– da AetnaNet del 27 Agosto 2012
– da Sotto Le 2 Torri – Il Foglio di Bologna n° 35 – Agosto 2012 – Pagine 25-26

Non Chiamateli Giochi: il Bridge

55211-bridgeÈ possibile praticare uno sport, pur rimanendo comodamente seduti? La risposta è sì! Ciò che occorre è un mazzo di carte e imparare a giocare a Bridge. Parlare di un gioco di carte come di uno sport potrebbe di primo acchito sembrare un’esagerazione, ma così non è per il bridge che, insieme ad altre discipline, ha vista riconosciuta da parte del Comitato Olimpico ed altri organi internazionali la definizione di sport ed è stato inserito nei “World Mind Sports Games”, le Olimpiadi degli Sport della Mente.
In Italia, al pari della dama e degli scacchi, il bridge è una disciplina sportiva associata al CONI ed ha da tempo sottoscritto col Ministero della Pubblica Istruzione un protocollo d’intesa che ufficializza la promozione del progetto “Bridge a Scuola”, consentendone l’attività scolastica a partire già dalla scuola primaria, attraverso la pratica del Minibridge.
Gioco di coppia per antonomasia, il bridge non è un semplice gioco di carte (come dire che il calcio, il basket o il tennis sono giochi con la palla) ma è un gioco “con le carte” che sviluppa valori come la socializzazione, l’aggregazione, l’amicizia, la solidarietà, la collaborazione e capacità di analisi e di sintesi, di deduzione logica e razionalità, abilità e competenze indispensabili per migliorare le capacità di pensiero e le life skills.
Il gioco del bridge vanta radici antichissime. Del suo progenitore diretto, il “Whist”, si hanno tracce in Inghilterra sin dal XVI secolo, dov’era praticato tra il popolo. Il gioco cominciò ad appassionare anche l’aristocrazia ed ebbe un costante, progressivo sviluppo, tanto da esser codificato in regole precise nel 1742 da sir Edmond Hoyle, che ebbe il merito d’inquadrare un buon gioco di carte concependolo come veicolo sociale con profondi significati morali, ragione nella quale risiede ancora oggi il principale successo del bridge. Nel 1873 nasce il “Whistbridge”, praticato, come il bridge moderno, da quattro giocatori in due coppie contrapposte. Contemporaneamente si diffonde in Medio Oriente il “Birich”, un analogo gioco di origini russe. Da qui la disputa, ancora oggi irrisolta, sull’esatta etimologia del termine “bridge”: per alcuni deriverebbe dall’instaurarsi di un “ponte” comunicativo tra la coppia di compagni, per altri semplicemente dal termine birich.
Il gioco viene gradualmente modificato negli anni successivi, diffondendosi largamente in Francia e negli Stati Uniti, sino a quando nel 1925, l’americano Harold Stirling Vanderbilt non lo codifica nel moderno “Contract Bridge”, le cui regole sono tuttora in vigore. Di lì a poco verrà fondata nel 1932 a Scheweningen (Olanda) l’International Bridge League, col compito di organizzare il primo Campionato Mondiale a squadre.
Il bridge è anzitutto un gioco di prese che vede contrapposte due coppie, dette “linee”. Si gioca con un mazzo di 52 carte, di tipo francese, esclusi i jolly. Il mazzo è composto da quattro semi (Picche, Cuori, Quadri, Fiori) di 13 carte ciascuno. Il valore è decrescente, dall’Asso al 2. Il mazziere, a rotazione, distribuisce tutte le 52 carte, in senso orario, così che al termine ogni giocatore avrà una “mano” di 13 carte. La presa è costituita dalle quattro carte giocate a turno dai giocatori ed è vinta da chi ha giocato la carta più alta. Ciascun giocatore ha l’obbligo di rispondere nel colore giocato dal primo di mano, se non possiede alcuna carta in quel colore, potrà giocare una carta di un altro colore, effettuando uno “scarto”. Il gioco si articola su due distinte fasi, la “licitazione” (o dichiarazione) e il “gioco della carta”. Scopo del gioco determinare, attraverso la licitazione, il numero di prese (contratto) che si intendono realizzare in seguito ed ogni dichiarazione dovrà superare la precedente o per rango o per numero di prese. Durante la dichiarazione la coppia può scegliere un colore dominante (la briscola o atout), e decidere di giocare un contratto ad atout o a senza atout. Il dialogo avrà termine quando su una licita di un giocatore gli altri tre passeranno, non effettuando alcuna licita ulteriore. La dichiarazione finale costituirà il contratto che dovrà essere mantenuto dalla coppia nella successiva fase di gioco della carta.
È evidente come il gioco del bridge unisca valenze proprie sia dello sport sia dell’attività intellettiva: per apprenderlo non occorre studio, ma comprensione. Il bridge è una disciplina per tutte le età, affascinante, logica e appassionante, adatta sia ai giovani sia a chi è avanti con gli anni. Tutte le componenti del gioco, sia teoriche che pratiche, hanno una naturale matrice logica, matematica e statistica. Ciò obbliga il giocatore alla concentrazione e al ragionamento, impegnandolo ad affrontare situazioni di problem solving pressoché costanti; il bridge è un ottimo strumento per allenare la memoria e l’intelligenza, proponendo nello spazio di una smazzata una serie di condizioni la cui risoluzione necessita dell’utilizzo della memoria a breve e a lungo termine e dell’intelligenza fluida e cristallizzata. L’attenzione e l’interesse sono continuamente stimolati per via della diversa configurazione delle carte, che cambia dopo pochi minuti, modificando così il tipo di impegno richiesto.

– da AetnaNet del 6 Luglio 2012
– da Sotto Le 2 Torri – Il Foglio di Bologna n° 33 – Giugno 2012 – Pagina 17