Visita didattica Play Modena 2013

Sveglia all’alba, zainetti pronti, borraccia piena: destinazione Play Modena – Festival del Gioco 2013. Sabato 6 aprile, una giornata dal sapore diverso per i 20 alunni di classe IV della Scuola Primaria “Don Lorenzo Milani” di Poggio Grande, facente parte della Direzione Didattica di Castel San Pietro Terme (BO), un’esperienza ludica a tuttotondo, che verrà senz’altro ricordata per lungo tempo.
Ad accompagnarli in questo viaggio il docente di classe ed esperto di giochi Christian Citraro, che quasi come un novello Virgilio ha guidato i ragazzi lungo gli “irti sentieri” del gioco.

La Play, organizzata all’interno del quartiere fieristico modenese e giunta alla quinta edizione, è da tempo diventata un punto di riferimento per gli operatori e gli appassionati del settore, nonché per la diffusione della cultura ludica. Essa conta sulla  presenza di decine di espositori, rivenditori e grandi aziende del settore, con oltre 18.000 mq di spazi e più di 1000 tavoli di giochi tutti da provare. Un successo che in questa edizione ha fatto registrare oltre 25.000 visitatori, con più di 300 eventi di gioco, ben 60 tornei e numerose aree tematiche e di gioco, liberamente fruibili dai visitatori.

Partiti di buonora da Castel San Pietro Terme, la carovana di alunni, genitori ed insegnanti ha coperto d’un soffio la distanza necessaria a raggiungere il luogo del misfatto, oltrepassando parte delle fitte nebbie della Bassa Padana. Ore 09:00, puntuali all’ingresso e zaino in spalla, si parte per la prima delle tre stazioni programmate: il “Go”, gioco astratto strategico per due giocatori, nato in Cina circa 4000 anni fa e noto col nome di Weiqi (letteralmente gioco del circondare), conosciuto dai più come gli “Scacchi d’Oriente”. Ad attendere il gruppo i membri del “Go Club del Tortellino” per un’ora di lezione e di gioco puro in compagnia di goban, pietre, gruppi e catture. Ottimi riscontri da parte dei bambini, che hanno mostrato di gradire le peculiarità di una disciplina distante dai modi occidentali di concepire il gioco ma che sa risvegliare l’interesse e la passione dei più.

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1. Laboratorio di Go. Da sx: Lezione su Goban; Spiegazione ai tavoli; Gioco libero

Spazio per una breve merenda e si continua con la seconda fermata, stavolta dedicata al Verba Volant, un interessante gioco di memoria e di abilità linguistica per 2-5 giocatori, che incrocia il classico meccanismo del Memory con quelli dei giochi di parole. A fare gli onori di casa l’ideatore del gioco in persona, Sua Maestà Ennio Peres, il più famoso enigmista e giocologo italiano che dopo averne magistralmente spiegato meccanismi e scopi ha subito organizzato un apposito torneo che ha letteralmente trascinato i ragazzi in un’appassionante sfida incrociata su quattro diversi tavoli da gioco. Alla fine i primi tre classificati sono stati premiati con altrettante scatole del gioco, per un sicuro divertimento anche in famiglia.

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2. Torneo di Verba Volant

Ultima fermata, la più rilassante, presso l’area Ludoteca Ideale Kids, sapientemente gestita dalla “Tana dei Goblin”, importante associazione ludica italiana. Stavolta i ragazzi, suddivisi in molteplici e diversissimi tavoli da gioco (nell’ordine, City Alarm, Dixit, Fantascatti, PitchCar), si sono lanciati in emozionanti e coinvolgenti sfide il cui unico scopo è stato lo sfrenato divertimento reciproco.

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3. Ludoteca Ideale Kids. Da sx: City Alarm; Dixit; Fantascatti; Pitch Car

Ma ahimè, la mattinata volge al termine ed i primi morsi della fame cominciano a farsi sentire… È arrivata quindi l’ora del pranzo che mette tutti temporaneamente in pausa. Prima del rompere-le-righe doverosa foto ricordo in compagnia degli insegnanti.

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Foto ricordo dell’allegra brigata

Il divertimento continuerà nel pomeriggio in totale libertà con mamma e papà, alla scoperta dei numerosi padiglioni della fiera ma soprattutto dell’attrazione principe di quest’anno: il Laser-Game, fantasia catalizzatrice di grandi e piccini, docenti compresi.

Ore 20:00, quasi a malincuore si ritorna a casa, la speranza è che i prossimi 365 giorni passino il più in fretta possibile… Arrivederci alla prossima edizione!!!

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Laboratori A.S. 2012/2013

540d0-logo-dd-castel-s-pietro2La Scuola Primaria “Don Milani” di Poggio Grande, facente parte della Direzione Didattica Statale di Castel San Pietro Terme (BO), darà il via, durante l’Anno Scolastico 2012/2013, a numerosi laboratori ludici.

A curarli sarà il docente di scuola primaria e divulgatore ludico Christian Citraro, che avvalendosi della collaborazione delle docenti del plesso attuerà, lungo il corso dell’anno scolastico, i diversi laboratori.

Le proposte ludiche riguarderanno, nell’ordine, le seguenti classi, secondo il presente calendario:

I dettagli e le photogallery di ciascun laboratorio saranno pubblicati, rispettivamente, nei successivi post del “Blog” e nella sezione “Laboratori” del sito web HomoLudens.it.

World Mind Sports Games 2012

b5984-wmsg2012Dal 9 al 23 agosto si è disputata a Lille (Francia) la seconda edizione dei “World Mind Sports Games”, le cosiddette “Olimpiadi della Mente”, durante i quali si sono sfidati i maggiori esperti di queste discipline. L’evento è stato organizzato dall’International Mind Sports Association (IMSA), la “Federazione Internazionale Sport della Mente”, ricevendo il prestigioso patrocinio dell’UNESCO. L’IMSA riunisce le quattro Federazioni Internazionali della Dama (FMJD), degli Scacchi (FIDE), del Bridge (WBF) e del Go (IGF), articolate in 400 federazioni nazionali con circa 500 milioni di giocatori sparsi in tutto il mondo. La prima edizione, svoltasi a Pechino nel 2008, ha visto la partecipazione di ben 2763 atleti provenienti da 143 diverse nazioni.
Numerosi gli italiani in gara, molti dei quali si sono ben comportati, ciascuno in rappresentanza della propria federazione nazionale.

  • Dama: Strepitosa affermazione della squadra italiana coordinata dal direttore tecnico della FID (Federazione Italiana Dama) Daniele Bertè che conquista nella specialità della Dama Inglese (Checkers) un oro con Michele Borghetti e un argento con Sergio Scarpetta nel girone maschile (bronzo al turkmeno Durdyev) e un bronzo con Erika Rosso nel girone femminile (oro all’ucraina Chyzhevska e argento alla turkmena Bardieva); nella medesima specialità 5° posto di Matteo Bernini e 12° di Paolo Faleo, a dimostrazione di una schiacciante superiorità tecnica. Nella specialità della Dama Internazionale a cento caselle semilampo a squadre (Rapid Draughts) l’Italia (Loris Milanese, Daniele Macali, Walter Moscato) conquista un buon 7° posto (oro Russia, argento Olanda, bronzo Camerun), migliorandosi nel lampo a squadre (Blitz Draughts) ottenendo il 6° posto (oro Russia, argento Lituania, bronzo Olanda). Nel torneo blitz 20° posto per Milanese, 39° per Moscato e 48° per Macali (oro e argento ai russi Schwarzman e Getmanski, bronzo all‘olandese Boomstra). Nel torneo rapid 41° posto per Milanese, 44° per Macali e 62° per Macali (oro all‘olandese Boomstra, argento e bronzo ai russi Chizhov e Shalbakov). La World Cup di Dama Internazionale a tempo standard viene vinta dal russo Chizhov, seguito dal connazionale Schwartzman e dall’olandese Boomstra nel girone maschile, e dalla bielorussa Fedarovich, seguita dall’olandese Hoekman e dalla polacca Sadowska nel girone femminile. Nelle specialità minori dominano la solita Russia, l‘Ucraina e l‘Olanda.
  • Scacchi: Al Grand Palais de Lille, sede dell’evento, sono andati in scena tornei dimostrativi e simultanee con alcuni grandi maestri internazionali. L’appuntamento è rinviato a Istanbul (Turchia), dove dal 27 agosto al 10 settembre 2012 si disputeranno le “Olimpiadi degli Scacchi”, che vedranno protagonisti i migliori scacchisti mondiali. La Federazione Scacchistica Italiana (FSI) schiera la squadra maschile composta da Fabiano Caruana (campione italiano e attuale numero 8 del ranking mondiale), Sabino Brunello, Daniele Vocaturo, Michele Godena, Daniyyl Dvirnyy (capitano non giocatore Giulio Borgo, coach Arthur Kogan) e la squadra femminile formata da Elena Sedina, Olga Zimina, Marina Brunello, Mariagrazia De Rosa, Tiziana Barbiso (capitano non giocatore Lexy Ortega, coach Fabio Bruno). I campioni in carica da battere sono l‘Ucraina di Ivanchuk e la Russia di Kramnik.
  • Bridge: La sfortunatissima squadra italiana Open (Duboin, Madala, Zaleski, Bocchi, Sementa, Versace, capitano non giocatore Lavazza, coach Ortensi), vincitrice dell‘edizione del 2008, deve cedere il passo alla Polonia ai quarti per un misero punto (172-171), in un torneo che vedrà trionfare la Svezia (oro), seguita dalla Polonia (argento) e dall’outsider Monaco (bronzo) del tandem “Fantoni/Nunes”, coppia italiana numero uno al mondo, recentemente transitata dalla Federazione Italiana Giuoco Bridge (FIGB) ai colori del Principato. Nella sezione Women la squadra italiana (Vanuzzi, Ferlazzo, Manara, Olivieri, Rosetta, Golin, capitano non giocatore e coach De Falco) esce di scena agli ottavi contro l’Olanda (184-129), per la vittoria finale dell’Inghilterra (oro), della Russia (argento) e della Polonia (bronzo). I Senior (Battistoni, Bertolucci, Bettinetti, Ferrara, Massaroli, capitano Marino), protagonisti di una buona prestazione, vengono eliminati ai quarti dalla forte Francia (211-141); alla fine sarà oro per l’Ungheria, argento per gli Stati Uniti e bronzo per la Francia. Un pezzo di Italia finirà comunque sul podio, poiché nel torneo Transnational la brava Gabriella Olivieri della squadra Milner vincerà l’oro.
  • Go: Rappresentanti della Federazione Italiana Giuoco Go (FIGG) sono stati Emanuele Aliberti, Davide Bertok, Leonardo Dal Zovo, Anna Marconi, Vincenzo Sabato e Cesare Sassoli. Gli italiani hanno disputato i diversi tornei nelle categorie maschile, femminile, squadre e coppie miste, ad eccezione della categoria juniores. Taiwan ha dominato la manifestazione, aggiudicandosi ben 11 medaglie sulle 15 a disposizione. Nei tornei maschile e juniores podio interamente taiwanese con Yu-Cheng (oro), Nai-Fu (argento), Sheng-Chieh (bronzo) per gli uomini e Nai-Fu (oro), Cheng-Wei (argento), Hao-Hung (bronzo) per gli juniores. Nel torneo femminile si impone la taiwanese Hsiao-Tung (oro), seguita dalla giapponese Osawa (argento) e dalla canadese Yu (bronzo). Nel torneo a squadre oro e argento per Taiwan 1 e Taiwan 2, bronzo per Singapore. Il torneo coppie miste viene vinto dalla coppia giapponese Osawa/Nakasone (oro) seguiti dai soliti taiwanesi Lin/Hung e Lu/Lai (argento e bronzo). Gli azzurri non hanno raggiunto le vette della classifica ma si sono comunque ben comportati, in una disciplina ancora poco conosciuta in Italia: nel torneo maschile 63° Sabato, 73° Sassoli, 74° Dal Zovo, 75° Bertok, 78° Aliberti; nel torneo femminile 36° posto di Marconi; nel torneo a squadre 16° posto nel gruppo A per Italia 2 e 14° posto per Italia 1 nel gruppo B; nel coppie miste 10° posto per Marconi/Bertok nel gruppo B.

Appuntamento al 2016 in Brasile, per la terza edizione della manifestazione.

– da AetnaNet del 27 Agosto 2012
– da Sotto Le 2 Torri – Il Foglio di Bologna n° 35 – Agosto 2012 – Pagine 25-26

Laboratorio Sperimentale Ludico

b88ec-sperimentale-ludicoLa Scuola Primaria “Don Milani” di Poggio Grande, facente parte della Direzione Didattica di Castel San Pietro Terme (BO), ha dato vita nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 ad un piccolo laboratorio ludico, nel quale si sono sperimentate brevi, divertenti e diversificate attività, con significative ricadute didattiche nelle discipline scolastiche.

Il progetto, denominato “Oltre le Parole e i Numeri”, svoltosi dal 23 gennaio al 4 giugno 2012, ha accompagnato in orario curricolare pomeridiano, per ben 16 incontri di un’ora ciascuno, 4 alunni di Terza, ai quali si sono aggiunti a rotazione i restanti compagni, coordinati dal docente di classe ed esperto di giochi Christian Citraro. L’esigenza del piccolo gruppo nasce sia dagli specifici bisogni didattico-educativi della classe che dalla necessità di sperimentare in un contesto contenuto l’ampio ventaglio di proposte ed esperienze ludiche generate dall’esperto, in un’ottica di ricerca-azione che tenga conto delle tappe evolutive del bambino e delle sue naturali inclinazioni ed interessi, nella chiara prospettiva di uno sviluppo futuro in gruppi più ampi di alunni e/o classi verso attività ludiche mirate.
L’esperienza si è dimostrata un ottimo banco di prova in vista degli anni a venire, con feedback positivi da parte di tutti i partecipanti e con l’ambizione di proporre la prassi e la cultura ludica come nuovo centro d’interesse scolastico.

Italiano e Matematica le discipline coinvolte. Tenuto conto della multidisciplinarietà dell’intervento, i principali obiettivi didattici del laboratorio sono stati:

  • Educare all’ascolto.
  • Migliorare le capacità di attenzione/concentrazione.
  • Favorire i processi logici.
  • Accrescere le potenzialità espressive e comunicative.
  • Perfezionare le capacità esecutive, nell’ambito di messaggi e contesti specifici.

I contenuti linguistici, geometrici e matematici sono stati rispettivamente rivolti ad aspetti di comprensione e riflessione linguistica, calcolo e logica razionale.
Ciascun percorso ha avuto al suo interno una parte propedeutica ed una parte propriamente ludica, fatta di giochi linguistici e astratti.

Il percorso linguistico è iniziato proponendo agli allievi la conoscenza, creazione e risoluzione di semplici Cruciverba, la lettura ed il commento scherzoso di noti Scioglilingua, la conoscenza e risoluzione di semplici e curiosi Anagrammi. In seguito si è dato spazio ai giochi linguistici “Paroliamo” e “Scrabble”.

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Da sx: il Paroliamo, lo Scrabble

l percorso logico-matematico è incominciato, parallelamente a quello linguistico, con la conoscenza, creazione e risoluzione di semplici Crucinumeri, per poi passare ai giochi logici Torre di Hanoi ed ai classici Sudoku per bambini. Largo spazio nei successivi incontri ai giochi astratti “Wari”, “Go” (nella versione semplificata dell’Atari-Go) e “Blokus”.

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Da sx: il Wari, il Go, il Blokus

A fine percorso tutti gli allievi hanno manifestato la voglia di ripetere l’esperienza, rivelando le proprie preferenze e desiderata (fatte di proposte reali ma anche fantascientifiche!!!) per i successivi anni di scuola primaria.

Non rimane che accontentarli… 😉

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Non Chiamateli Giochi: il Go

c82fc-go-boardAffascinante e dalle nobili origini, “Go” è il nome giapponese di un gioco da tavolo strategico per due giocatori, noto in Cina col nome di Weiqi (letteralmente gioco del circondare), ed in Corea come Baduk. Conosciuto dai più come gli “Scacchi d’Oriente”, sembrerebbe essere nato in Cina circa 4000 anni fa. Inizialmente collegato ad antiche pratiche divinatorie, si diffonde successivamente fra la classe dei letterati come gioco di strategia e raffinata metafora dell’equilibrio delle forze naturali. Annoverato tra la quattro arti dello junzi (il gentiluomo cinese), assieme alla calligrafia, alla pittura ed a suonare lo guqin, il go, come molti altri aspetti della vita politica e sociale, costituiva un esercizio, una parte del tutto, volto a migliorare la propria posizione mentale in relazione al mondo esterno: vuole difatti la leggenda che l’imperatore cinese Yao (2337–2258 a.C.) lo fece inventare dal suo consigliere Shun allo scopo di insegnare a suo figlio la disciplina, la concentrazione e l’equilibrio.
Oggigiorno il go è diffuso nell’intero Oriente e praticato da persone di tutte le età, con fini didattici nelle scuole, di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale nelle università o agonistici nei numerosi circoli, includendo una folta schiera di giocatori professionisti.
Caratterizzato da regole molto semplici, il go dà origine ad una strategia sorprendentemente complessa. Il piano di gioco (detto goban) è un reticolo di 19 righe orizzontali e 19 righe verticali, che si intersecano in 361 incroci, ma è frequente l’uso, per fini principalmente didattici, di goban ridotti con 13×13 o 9×9 intersezioni. I due giocatori depongono a turno le loro pietre (goishi), custodite in appositi contenitori (goke), su un qualsiasi incrocio libero, senza più rimuoverle una volta collocate, cercando allo stesso tempo di connetterle tra loro, al fine di dar forma ai rispettivi territori in cui alla fine sarà diviso il goban. Vincitore non sarà chi ha annientato l’avversario, come spesso accade in altri giochi, bensì chi sarà riuscito a formare territori più ampi, attraverso una meccanica di gioco che premia l’equilibrio. Nonostante la staticità delle pietre, il go è un gioco molto dinamico, molto simile ad una guerra: si parte con il consolidamento delle basi per poi espandersi, ci sono battaglie, accerchiamenti e catture, scambi di territorio, invasioni e ritirate, astuzie tattiche e decisioni strategiche, fino al consolidamento finale dei territori.
Il go è fondamentalmente una simulazione di scenari economici. Potrebbe essere paragonato, per analogia col mondo degli affari e rifacendosi al “Ciclo di Deming”, ad un piano a lungo termine che sfrutta a fondo il controllo di qualità, volto al miglioramento continuo dei processi e all’utilizzo ottimale delle risorse. Al contrario, la dama e gli scacchi cercano il profitto nel breve termine, focalizzando le energie su pochi e mirati aspetti. Ciò che contraddistingue infatti il go dai giochi occidentali della dama e degli scacchi è il frequente uso del pensiero strategico rispetto a quello tattico. Quando si gioca a go, è necessario usare nello stesso tempo facoltà intuitive ed analitiche, di contro la dama e gli scacchi sono analitici dall’inizio fino alla fine ed ogni mossa viene compiuta in seguito ad una analisi. Nel go il puntare o selezionare un solo aspetto in modo esaustivo non porta beneficio anzi è estremamente pericoloso, poiché “nulla ha senso se non nel contesto”. Il successo deriva da una serie di gradi, l’obiettivo, pertanto, non è tanto quello di sconfiggere l’avversario, quanto di massimizzare vantaggi e svantaggi.
Ritroviamo in quanto affermato la storica dicotomia tra Oriente ed Occidente, il loro differente approccio alla filosofia, alla politica, all’economia, all’uomo ed al senso della vita, in linea con il modo di pensare e agire occidentale “per principio”, dando importanza alle ideologie, all’assoluto, al bianco o nero, rispetto alla maniera orientale, che pensa ed agisce “per circostanza”. Le pedine, i pedoni e pezzi della dama e degli scacchi come mezzi per raggiungere il fine, la pietra del go, nell’alternarsi di yin e yang, come parte del tutto.
La pratica del go permette quindi a comuni studenti o semplici giocatori di stimolare ed esercitare l’uso di entrambi gli emisferi cerebrali, l’uno logico-razionale (cioè sequenziale, analitico, deduttivo) e l’altro intuitivo-olistico (cioè sintetico, globalizzante, induttivo), sviluppando le naturali abilità logiche e creative.

– da AetnaNet del 30 Aprile 2012
– da Sotto Le 2 Torri – Il Foglio di Bologna n° 31 – Aprile 2012 – Pagina 18

Laboratorio di Go

Laboratorio di GoLa Parrocchia del SS. Salvatore di Acireale, nell’ambito del Grest 2008, ha dato ufficialmente vita al primo “Laboratorio di Go”, che ha visto la partecipazione di 12 allievi, di età compresa tra i 7 e i 13 anni, dal 16 luglio all’1 agosto, per un totale di 8 lezioni della durata di un’ora e mezza ciascuna.

Il gioco del Go, praticamente sconosciuto ai più, ha inizialmente incuriosito e via via appassionato gli allievi, in un crescendo di entusiasmo e partecipazione nei confronti di una disciplina ritenuta quantomeno “esotica” e lontana dai nostri schemi, ma che è ampiamente paragonabile agli scacchi, poiché entrambi richiedono pensiero strategico di alto livello fornendo ai loro giocatori opportunità per esercitare le abilità logiche e tattiche, lanciandosi in sfide intellettualmente stimolanti ed inesauribilmente interessanti.

Sin da subito è stata stimolata la curiosità dei bambini nei confronti dell’Oriente, del Giappone, della Cina e della Corea, laddove il Go/Wei-qi/Baduk è largamente diffuso, discutendo brevemente, con l’ausilio di ideogrammi ed illustrazioni, degli usi e costumi di un mondo molto diverso dal nostro, lasciando esprimere liberamente il pensiero “occidentale” dei bambini nei riguardi di queste culture.

Cartellone realizzato nell’ambito del Laboratorio di Go

Successivamente si è passati alla parte teorico-pratica, che ha visto gli allievi affrontare col massimo impegno ed attenzione le semplici ma appassionanti regole del Go, fatte di goban, go-ishi, atari, gruppi, territori, catture, suicidi, ko, occhi, seki, handicap, con l’ausilio di materiali tecnici e didattici ed appositi goban da tavolo. Il laboratorio si è poi concluso con un Torneo Round Robin, vinto da G.C.

Grande festa finale domenica 3 agosto alle 19:30, durante la quale, alla presenza della comunità parrocchiale e dei genitori dei partecipanti, l’Istruttore Christian Citraro ha ringraziato il parroco Don Marco Catalano per la fiducia accordata, consegnando agli emozionati ma gioiosi allievi l’attestato di partecipazione e la medaglietta ricordo del Grest.

L’appuntamento è per tutti alla prossima edizione del Grest, con nuove ed interessanti sorprese tutte da scoprire.